Emma Watson e il femminismo

Emma Watson, discorso all’ONU.

Tutti noi conosciamo Emma Watson, la Granger di Harry Potter, ma forse non tutti sappiamo che si è sempre interessata in modo molto attivo alla parità di genere e ai diritti delle donne, partecipando a manifestazioni e tenendo numerosi discorsi. Infatti il 7 luglio 2014 Emma Watson viene nominata Goodwill Ambassador (“ambasciatrice di buona volontà”) dall’UN Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere e il pari ruolo delle donne nel mondo, poiché secondo Phumzile Mlambo-Ngcuka, direttrice esecutiva e sottosegretario generale dell’agenzia, “l’intelligenza e la passione” dell’attrice possono consentire di divulgare facilmente il messaggio di uguaglianza a tutti i suoi coetanei.

Il 21 settembre 2014, all’età di 24 anni, ha tenuto un discorso sui diritti delle donne a New York davanti al Segretario generale dell’ONU, al presidente dell’Assemblea Generale, al direttore esecutivo di ONU Donne e a molti ospiti. Per dieci minuti circa ha promosso la campagna “He for She” (“lui per lei”) parlando soprattutto agli uomini, e invitandoli a fare qualcosa per ridurre le disuguaglianze di genere. 

È un discorso ancora molto attuale perché molte delle cose che Emma Watson voleva che cambiassero nel 2014, sono ancora presenti nel 2020, per esempio comincia chiarendo a tutti il significato della parola “femminismo” che ancora oggi, 6 anni dopo, viene spesso intesa nel modo sbagliato. 

Sono stata nominata ambasciatrice sei mesi fa e più ho parlato di femminismo, più ho capito che lottare per i diritti delle donne è troppo spesso diventato sinonimo di “odiare gli uomini”. Se c’è una cosa di cui sono sicura è che questa cosa deve finire.
Per la cronaca, la definizione di femminismo è: -il credere che uomini e donne debbano avere uguali diritti e opportunità. È la teoria della parità dei sessi in politica, economia e nella società-.

Emma Watson, ONU 21 settembre 2014

Poi si rivolge a tutti gli uomini presenti facendogli presente che la parità dei sessi è anche un loro problema. Esistevano nel 2014 e ancora nel 2020 ci sono moltissimi pregiudizi sull’uomo e sulla sua virilità contro cui bisogna lottare. 

Ho visto uomini resi fragili e insicuri da un’idea distorta di quello che significa successo per un maschio. Nemmeno gli uomini hanno la parità di genere.
Non parliamo spesso di uomini imprigionati dagli stereotipi di genere ma io vedo che lo sono, e che quando ne sono liberi, le cose cambiano di conseguenza anche per le donne.
Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno spinte a essere arrendevoli. Se gli uomini non devono avere il controllo, le donne non saranno controllate.

Emma Watson, ONU 21 settembre 2014

L’attrice è perfettamente consapevole che per l’educazione secondaria delle ragazze dell’Africa rurale e per le milioni di spose bambine saranno necessari ancora lunghi anni di lotte, ma lei lancia a tutto il mondo un chiaro e perfetto messaggio. 

Sia gli uomini sia le donne dovrebbero sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini sia le donne dovrebbero sentirsi liberi di essere forti… è ora che iniziamo a pensare al genere come uno spettro, non come due insiemi opposti di ideali.

Emma Watson, ONU 21 settembre 2014

E conclude:

Vi invito a fare un passo avanti, a farvi vedere, ad alzare la voce, a essere lui per lei. E a chiedervi: se non io, chi? Se non ora, quando?

Emma Watson, ONU 21 settembre 2014

Il discorso del 21 settembre 2014 è diventato molto famoso online: https://youtu.be/kk7Rmz32OQM 

Nel 2015, in un’intervista della stessa Watson, Malala Yousafzai ha affermato di essere diventata femminista grazie al suo discorso pronunciato nel 2014: 

Questa parola femminismo è davvero complicata. Quando l’ho ascoltata per la prima volta, ho ricevuto commenti positivi e commenti negativi. Esitavo a chiedermi se fossi una femminista o no. Ma dopo aver ascoltato il tuo discorso, dopo che hai detto “Se non ora quando? Se non io, chi?” ho deciso. Non c’è niente di sbagliato nel definirsi femminista. Perciò io sono una femminista. Tutti dovremmo esserlo perché femminismo è sinonimo di uguaglianza. 

Malala Yousafzai, intervista

Intervista di Emma Watson a Malala: https://youtu.be/NKckKStggSY

Eppure, nonostante tutto questo, qualcuno ha storto il naso perché, per il suo ultimo film La Bella e la Bestia, Emma Watson è stato immortalata sulla copertina di Vanity Fair America in uno scatto che, secondo qualche femminista, mostra un po’ troppo. La risposta:

Questa polemica non fa altro che mostrare quanto siano diffuse delle percezioni errate di cosa sia il femminismo e di cosa implichi essere femministe. Il femminismo riguarda il dare alle donne la possibilità di scelta, non è un bastone con il quale delle donne bastonano le altre donne. Il femminismo è una questione di libertà, di liberazione e di uguaglianza. Non riesco davvero a capire cosa abbiano a che fare le mie tette con tutto questo.

Emma Watson

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Written by Alice
Piacere, Alice... sono una sedicenne che ama raccontare se stessa e ciò che più le interessa! Frequento il liceo classico, mi piace scrivere e ogni tanto scarabocchio qualcosa tentando di mettere un po’ a posto il disordine che regna quotidianamente nella mia testa, anche perché quello della mia camera ormai é irrecuperabile.